GET in Calabria è sport per lo sviluppo. Leggi l’intervista a Maurizio Gallo

Il progetto GET è un intreccio di persone, storie e competenze molto diverse tra loro. Se ci segui sui social o ricevi la nostra newsletter, avrai già incontrato le testimonianze di alcuni docenti, formatrici, ragazzi e ragazze che ci stanno accompagnando in questo percorso.
Oggi ti proponiamo un’intervista a uno dei protagonisti delle attività in Calabria: Maurizio Gallo. Allenatore UEFA B e di calcio a cinque, Maurizio segue la categoria Pulcini all’interno della scuola calcio U.S. Gioiosa e collabora con il progetto GET.

Maurizio, raccontaci il tuo ruolo all’interno del progetto Global Education Time nella Locride.

Il mio ruolo in GET è stato duplice. Come sperimentatore, ho lavorato con due gruppi della nostra scuola calcio (ndr. U.S. Gioiosa) per testare le metodologie proposte. Come formatore e tutor per conto del lead partner CISP, ho supportato le altre associazioni sportive del territorio coinvolte nella sperimentazione. Questa esperienza mi ha permesso di approfondire l’approccio educativo dello sport per lo sviluppo e di condividerlo con altri professionisti del settore. Per me, lo sport è uno strumento eccezionale per crescere a livello personale e per costruire relazioni sociali. La nostra scuola calcio riflette proprio questa visione: non è basata sulla selezione, ma è inclusiva e rivolta a tutti. Ciò che conta per noi è il divertimento e la creazione di un ambiente positivo, dove bambini, bambine e famiglie si sentano parte di una comunità.

Sei nel mondo dello sport da tanto tempo: come e quando hai conosciuto lo sport per lo sviluppo? Cosa ti ha colpito di questo approccio?

Ho scoperto lo sport per lo sviluppo durante un corso di formazione organizzato l’anno scorso da CISP e Fundaciòn SES presso il Liceo scientifico Zaleuco-Oliveti-Panetta-Zanotti di Locri, rivolto a docenti di educazione motoria e istruttori sportivi. Al termine delle due giornate, ho capito che questo approccio e il progetto GET potevano offrirmi nuovi strumenti per arricchire la nostra scuola calcio, grazie all’attenzione particolare alla sfera emotiva dei ragazzi.

Dopo la sperimentazione iniziale, hai deciso di diventare formatore e parte attiva del progetto GET in Calabria. Raccontaci il perché di questa decisione.

Ho scelto di partecipare al progetto GET principalmente per la mia crescita personale e professionale. In secondo luogo, perché sono convinto che la dimensione emotiva nello sport giochi un ruolo fondamentale, nonostante riceva ancora poca attenzione nei corsi di formazione per allenatori. Nella nostra scuola calcio stiamo testando lo sport per lo sviluppo in alcuni allenamenti: vogliamo capire cosa funziona bene e cosa no, per poi adattare questo metodo al nostro modo di lavorare. In collaborazione con altre realtà sportive, a giugno abbiamo portato lo sport per lo sviluppo nelle strade di Locri: è stato un importante momento di condivisione che ci ha permesso di coinvolgere altre realtà sportive locali, tantissimi ragazzi e ragazze. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che stanno sperimentando quest’approccio con me e CISP e FundaciónSES per avermi dato l’opportunità di conoscere questa innovativa realtà che mi ha permesso di crescere a livello professionale e personale.

Il progetto GET in Calabria continua: nuove iniziative sono in partenza a settembre nella Locride. Seguici sui canali social del progetto per scoprire tutte le novità in tempo reale!

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