Tessere la libertà

«Sono andata a Villanovaforru con l’idea di partecipare ad un incontro di formazione qualsiasi, uno tra i tanti che vengono proposti ai docenti nel corso dell’anno. 
In realtà, poi, mi sono trovata immersa (e a tratti sommersa) da una narrazione molto emozionante.
Ecco, io penso che quando diciamo che l’apprendimento per gli studenti passi attraverso l’emozione e il coinvolgimento, a volte ci dimentichiamo che questo vale anche per gli adulti, per noi insegnanti.
Per questo posso dire di essermi sentita fortunata ieri, per aver avuto l’occasione di partecipare a questo evento di formazione vera.

La storia di Blessing e la sua capacità così forte e potente di narrarla, mi hanno permesso di entrare in confidenza con concetti che molte volte ho sentito astratti, lontani, e di conoscere e scoprire non solo con la testa, ma anche col cuore, una realtà così difficile.
Personalmente credo che le narrazioni siano uno strumento per l’apprendimento molto prezioso, che promuove l’ascolto, l’empatia, la riflessione critica, l’immaginazione, e in questo caso indubbiamente una consapevolezza e una coscienza civica che noi insegnanti dovremmo sempre cercare di tenere sveglia e attiva nei nostri studenti.
Dunque vi ringrazio ancora e mi auguro ci siano altre occasioni come questa e altre in cui si possa riflettere il modo più opportuno per portare queste narrazioni anche in classe.»

Con queste parole, Valentina Serru, insegnante della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Villamar, testimonia la serata di formazione docenti svoltasi il 26 giugno scorso nell’Anfiteatro Parco Santa Marina di Villanovaforru.

Protagonista è stata Blessing Okoedion, sopravvissuta alla tratta e oggi mediatrice culturale, attivista, fondatrice e presidente dell’associazione “Weavers of Hope” (“Tessitrici di speranza”) che sostiene tante donne vittime di tratta e le accompagna nel percorso verso la libertà.       
Il suo impegno nella lotta alla tratta ha portato Blessing ad essere insignita del riconoscimento di “Eroe contro la tratta di esseri umani” dal Dipartimento di Stato americano nel 2018.

Laureata in informatica in Nigeria, il suo Paese natale, e portata in Italia con la promessa di un lavoro in un negozio di computer, Blessing Okoedion ha raccontato la sua storia nel libro “Il coraggio della libertà” (Editrice Paoline, 2017) scritto con la giornalista Anna Pozzi.
Da qui è iniziato il suo racconto potente e coraggioso, in dialogo con il Dirigente dell’Istituto di Villamar, Roberto Scema, in cui Blessing ha sottolineato anche il ruolo dei media nella narrazione delle migrazioni e delle disuguaglianze che ne sono la causa, invitando gli insegnanti ad educare gli alunni a filtrare le tante informazioni che ci arrivano ogni giorno.

Attraverso la sua narrazione, Blessing Okoedion ha permesso ai docenti presenti di riflettere su tanti aspetti della loro professione e sull’importanza di trasmettere alle nuove generazioni non solo concetti, ma anche valori umani. Come la libertà, su cui Blessing si è soffermata:
«Insegnate ai ragazzi cosa sia la libertà, insegnate loro che è qualcosa da non dare mai per scontata. Spronateli a dire sempre la propria opinione, fate capire loro che se non ci riescono allora c’è qualcuno che sta rubando la loro libertà».

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